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2017

MUM, I'M SORRY

Martina Melilli

Full HD video, colour, stereo sound, 17' - Video full HD, colore, suono stereo, 17'

Martina Melilli, “MUM, I'M SORRY”, 2017, still from video. Courtesy the artist

“MUM I’M SORRY” is a film born from the dialogue with migrants who survived the long journey and with the dr. Cristina Cattaneo, forensic scientist and anthropologist. It is a close-up gaze on the details of stories and affections belonging to lifeless bodies. The objects chosen as essential, as “home” to take along on a journey with no return, the pictures, the pieces of paper with written-down phone numbers speak of a past and suggest hopes of new perspectives. Martina Melilli's work, full of respect and dignity towards life and the human being, moves away from a numerical, mass and abstract dimension, to bring the narration to an individual and intimate level, where simple "judicial evidence" go to create an archive of memories. “MUM, I’M SORRY” was born as part of ArteVisione 2017, a project by Careof and Sky Academy, in collaboration with Sky Arte HD and in partnership with the Museo del Novecento, Milan, in support of the Italian art scene.

“MUM, I’M SORRY” è un film nato dal dialogo con migranti sopravvissuti al lungo viaggio e con la dott.ssa Cristina Cattaneo, medico legale e antropologa forense. È uno sguardo ravvicinato su dettagli di storie e di affetti appartenuti a corpi senza vita. Sono gli oggetti scelti come essenziali, come “casa” da portare in un viaggio senza ritorno, sono le foto, i pezzi di carta con annotati i numeri di telefono a parlare di un vissuto e a suggerire speranze di nuove prospettive. L'opera di Martina Melilli, piena di rispetto e dignità verso la vita e l’essere umano, si allontana da una dimensione numerica, di massa e astratta, per portare la narrazione su un piano individuale e intimo, dove semplici “prove giudiziarie” vanno a creare un archivio di memorie. “MUM, I’M SORRY” nasce nell’ambito di ArteVisione 2017, un progetto di Careof e Sky Academy, in collaborazione con Sky Arte HD e in partnership con il Museo del Novecento, Milano, a sostegno della scena artistica italiana.

Martina Melilli

Martina Melilli (1987) is an Italian multidisciplinary artist, director and cultural practitioner. Her work is research oriented and inspired by an anthropological and documentary approach, often in dialogue with the archival practices. It explores sociopolitical issues tackling the notions of memory, Hi-story, individual and collective imageries and imagination. She always tries to activate a decolonialistic and feminist approach in her work, focusing on the practices of care and education. She believes in projects enhanced by relational dynamics and often uses her personal experiences and encounters as a starting point for creating work. From the collaborations with the people and experts who accompany her from time to time, mainly films, photographic projects, installations, texts, performances are born. Melilli obtained an MA in Visual Arts at IUAV Venice University (I) and studied documentary and experimental cinema at Luca School of Arts, Brussels (BE). Her short films have been selected at the International Film Festival Rotterdam, Ji.hlava IDFF, CineMigrante, DocuTIFF, Lago Film Festival, Filmmaker Film Festival, Milano Film Festival, among others. Her works have been exhibited in venues such as: Palazzo Strozzi (Florence), PAC (Milan), GAM (Rome), Spazio Labò (Bologna). She’s the winner of 2017 edition of Artevisione, a project supporting young Italian artists, curated by SkyArte and Careof, with the film “MUM, I’M SORRY”, later acquired by the Museo del Novecento, Milan. She is part of 2018 edition of VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, and the connected exhibition “European Identities: New Geographies in Artists’ Film and Video”. “My home, in Libya” is her first creative documentary. It’s produced by Stefilm International, ZDF/ARTE, RAI Cinema, with the support of the Italian National Film Fund, which also recognized it of being of cultural interest. The film had its world premiere at Locarno Film Festival in the summer of 2018, and then travelled to Chicago IFF, DOK Leipzig, and many others, winning prizes and special mentions. Since 2020 she collaborates with the Nuovo Cineforum Rovereto association and she is co-director of the multidisciplinary festival Osvaldo. In 2022 Melilli is selected as participant of the Berlinale Talents.

 

Martina Melilli (1987) è un’artista multidisciplinare, regista e organizzatrice culturale. La sua opera è ispirata da ricerche di natura antropologica e documentaria, spesso in dialogo con le pratiche d’archivio. Esplora tematiche sociopolitiche interrogando le nozioni di memoria, storia, gli immaginari individuali e collettivi. Melilli cerca sempre di attivare nel suo lavoro un approccio decolonialistico e femminista, focalizzandosi sulle pratiche della cura e dell’educazione. Spesso utilizza le sue esperienze personali e gli incontri come punto di partenza per la creazione del suo lavoro. Dalle collaborazioni con le persone e gli esperti che di volta in volta la accompagnano nascono principalmente film, progetti fotografici, installazioni, testi, performance. Laureata in Progettazione e Produzione delle Arti Visive (IUAV), Melilli ha studiato cinema documentario e sperimentale alla LUCA School of Arts di Bruxelles. I suoi cortometraggi vengono selezionati, tra gli altri, all’International Rotterdam Film Festival, Ji.hlava IDFF, CineMigrante, DocuTIFF, Lago Film Festival, Filmmaker Film Festival, Milano Film Festival. Il suo lavoro è stato esposto, tra le altre, in istituzioni come: Palazzo Strozzi (Firenze), PAC (Milano), GAM (Roma), Spazio Labò (Bologna). È la vincitrice dell’edizione 2017 di Artevisione, progetto a sostegno dei giovani artisti a cura di Sky Academy e Careof, con il film “MUM, I’M SORRY”, poi parte della collezione del Museo del Novecento di Milano. È parte dell’edizione 2018 di VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, e della correlata mostra “European Identities: New Geographies in Artists’ Film and Video”. “My home, in Libya”, il suo primo documentario di creazione, prodotto da Stefilm International, ZDF/ARTE, RAI Cinema, con il sostegno del MiBACT che l’ha anche riconosciuto di interesse culturale. Il film è stato presentato in prima mondiale al Festival di Locarno 2018, poi al Chicago IFF, DOK Leipzig, e molti altri, vincendo premi e menzioni speciali. Dal 2020 collabora con l’associazione Nuovo Cineforum Rovereto ed è la co-direttrice artistica del festival multidisciplinare Osvaldo. Nel 2022 è selezionata per Berlinale Talents.

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www.martinamelilli.com

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