2020
La città dentro
ZimmerFrei
4k video, colour, stereo sound, 30' - Video 4k, colore, suono stereo, 30’




ZimmerFrei, “La città dentro”, 2020, still from video. Courtesy the artists
What is it like to live in a city you have never seen? What is it about a place that makes it that particular place, if we take the centrality out of sight? Filmon has lived in Bologna for half his life, studying political science, playing baseball on a blind team, and moving with ease among the city's porticoes, squares, and historic buildings. Filmon does not think of the city as a map seen from above; his city expands from beneath his feet, spreads out like a star passing through the same points again and again, winds through the minute details of an endless ribbon, a maze of possible paths recognized by touch and hearing, by the physical action of walking along it, one day with a jolting body and another with a tired body, sitting on the cool stones in the summer heat, locating a scent of warm lard in the still air of autumn sheathing or following the pungent smell of detergent drying along the roads in the spring breeze. The second half of the film adopts the perspective of Ada, a ten-year-old girl who suddenly goes from the hustle and bustle of playing with friends under the downtown arcades to the silence of an empty house and a city depopulated by anti-pandemic decrees. Ada tells Filmon's story on the day he becomes an Italian citizen, a country he has never seen with his own eyes, while the city of the future that Ada imagines is all different from the one about to rekindle beyond her balcony.
Com'è abitare in una città mai vista? Cos'è che fa di un luogo quel luogo particolare, se togliamo la centralità alla vista? Filmon vive a Bologna da metà della sua vita, studia scienze politiche, gioca a baseball in una squadra di non vedenti e si muove con disinvoltura tra i portici, le piazze e i palazzi storici della città. Filmon non pensa alla città come a una mappa vista dall'alto, la sua città si espande da sotto i piedi, si allarga a stella passando sempre per gli stessi punti, si snoda nei particolari minimi di un nastro senza fine, un dedalo di percorsi possibili riconosciuti col tatto e con l'udito, con l'azione fisica di percorrerlo, un giorno col corpo scattante e un altro col corpo stanco, seduto sulle pietre fresche nella calura estiva, localizzando un profumo di strutto caldo nell'aria ferma della guazza autunnale o seguendo l'odore pungente del detersivo che si asciuga lungo le strade col venticello primaverile. La seconda metà del film adotta la prospettiva di Ada, una ragazzina di dieci anni che passa improvvisamente dal trambusto dei giochi con gli amici sotto i portici del centro, al silenzio di una casa vuota e di una città spopolata dai decreti contro la pandemia. Ada racconta la storia di Filmon nel giorno in cui diventa cittadino italiano, un paese che non ha mai visto con i suoi occhi, mentre la città del futuro che Ada immagina è tutta diversa da quella che sta per riaccendersi oltre il suo balcone.
ZimmerFrei
ZimmerFrei, an artist duo founded in Bologna and active since 2000, consists of Anna de Manincor (filmmaker and visual artist) and Massimo Carozzi (sound designer and musician) and an extended circle of collaborators. ZimmerFrei's practice combines languages from cinema, visual arts, music and theater and ranges from documentary films, video installations, sound works, photographic series, performances, participatory workshops and interventions in public space. Exploring the boundaries between public space and private territories, ZimmerFrei portrays everyday situations of work and life, waiting for brief and unstable epiphanies. The film and performance cycles of the last ten years are explorations of changing urban contexts and portraits of temporary communities. Depending on the projects, ZimmerFrei collaborates with various other artists and professionals, including curator Martina Angelotti, director of photography Roberto Beani, producer Serena Gramizzi, theatre director Alessandro Berti, directors Muna Mussie and Agnese Cornelio, editors Massimiliano Bartolini, Simone Ciani and organizer Gaia Raffiotta. The most recent video work, “LUMI”, was produced thanks to the Italian Council 2019 production award and acquired by Museion, Bolzano. The documentary cycle “Saga” and “La città dentro” was produced by the Atlas of Transitions festival, supported by Creative Europe and in collaboration with the Emilia-Romagna Region. In 2011 the MAMbo museum in Bologna dedicated a solo exhibition to ZimmerFrei and acquired in the Permanent Collection a light sculpture in the form of a large chandelier installed at the entrance of the Cineteca di Bologna.
ZimmerFrei, duo di artisti fondato a Bologna e attivo dall’anno 2000, è formato da Anna de Manincor (filmmaker e artista visiva) e Massimo Carozzi (sound designer e musicista) e da una cerchia allargata di collaboratori. La pratica di ZimmerFrei combina linguaggi provenienti da cinema, arti visive, musica e teatro e spazia tra film documentari, installazioni video, opere sonore, serie fotografiche, performance, laboratori partecipativi e interventi nello spazio pubblico. Esplorando i confini tra spazio pubblico e territori privati, ZimmerFrei ritrae situazioni quotidiane di lavoro e di vita, rendendole occasione di brevissime e instabili epifanie. I cicli di film e performance degli ultimi dieci anni sono esplorazioni di contesti urbani e rurali in continua trasformazione e ritratti di comunità temporanee. A seconda dei progetti ZimmerFrei collabora con vari altri artisti e professionisti, tra cui la curatrice Martina Angelotti, il DoP Roberto Beani, la produttrice Serena Gramizzi, il regista teatrale Alessandro Berti, le registe Muna Mussie e Agnese Cornelio, i montatori Massimiliano Bartolini e Simone Ciani e l’organizzatrice Gaia Raffiotta. L'opera video più recente, “LUMI”, è stata realizzata grazie al premio Italian Council 2019 e acquisita da Museion, Bolzano. Il ciclo di documentari “Saga” e “La città dentro” sono stati prodotti dal festival Atlas of Transitions, sostenuto da Creative Europe e in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Nel 2011 il MAMbo di Bologna ha dedicato una mostra personale a ZimmerFrei e ha acquisito nella Collezione Permanente una scultura luminosa in forma di grande lampadario installata all'ingresso della Cineteca di Bologna.